Cronaca

Val Martello, impianti già aperti grazie alla neve "conservata" sotto trucioli di legno

La neve stoccata in val martello (Photo courtesy altoadige.gelocal.it)
La neve stoccata in val martello (Photo courtesy altoadige.gelocal.it)

BOLZANO — Sembra dare ottimi frutti l’originale tecnica adottata in Val Martello per conservare la neve e risparmiare sull’innevamento artificiale. Lo scorso anno, nel centro di biathlon, erano stati stoccate diverse migliaia di metri cubi di neve artificiale, protetta da scaglie di legno. Ora, grazie a quella base, il centro potrà aprire le piste già a metà novembre, due settimane prima del previsto.

La neve era stata raccolta e ammassata in una zona d’ombra del centro, situato a un’altezza di 1.700 metri, poi protetta sotto uno strato di 30 cm di cippato di legna (scaglie di piccola dimensione).

Questa tecnica, chiamata “Snow farming”, ha permesso di conservare il 60% della neve prodotta con i cannoni nonostante i mesi di luglio e agosto siano stati più caldi della media. Il 12 novembre sono iniziati i “lavori di scopertura” e si è visto che dei 5000 metri cubi stoccati, ne sono rimasti almeno 3000 che ora verranno spalmati sulla pista d’allenamento del biathlon di circa 1,5 km.

“Di base si può dire che il cippato ha provato la propria qualità isolante – ha detto Thomas Egebrecht del Cluster sports&wintertECH al quotidiano Alto Adige – oltre ad avere il vantaggio di essere anche una materia prima rinnovabile. Il pile bianco aggiunto sopra il cippato in una seconda sezione del deposito di neve non ha riportato vantaggi significativi”.

La tecnica, che arriva dalla Scandinavia, è stata utilizzata anche nella cittadina russa di Sochi, che tra poco ospiterà le Olimpiadi invernali, per conservare la neve dalla scorsa primavera. Anche la località di Davos, in Svizzera, l’ha utilizzata con ottimi risultati.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close